martedì 28 febbraio 2012

La notte dannunziana


                         "Wally in roter Bluse mit erhobenen Knien" (1913) Egon Schiele




"Proprio innanzi a quel caminetto Elena un tempo amava indugiare, prima di rivestirsi, dopo un’ora d’intimità. Ella aveva molt’arte nell’accumulare gran pezzi di legno su gli alari. Prendeva le molle pesanti con ambo le mani e rovesciava un po’ indietro il capo ad evitar le faville. Il suo corpo sul tappeto, nell’atto un po’ faticoso, per i movimenti de’ muscoli e per l’ondeggiar delle ombre pareva sorridere da tutte le giunture, e da tutte le pieghe, da tutti i cavi, soffuso d’un pallor d’ambra che richiamava al pensiero la Danae del Correggio. Ed ella aveva appunto le estremità un po’ correggesche, le mani e i piedi piccoli e pieghevoli, quasi direi arborei come nelle statue di Dafne in sul principio primissimo della metamorfosi favoleggiata.


(...)
"Liebesakt Studie" (1915) Egon Schiele


Elena pareva presa da una specie di follia infantile, alla vista della vampa. Aveva l’abitudine, un po’ crudele, di sfogliar sul tappeto tutti i fiori ch’eran ne’ vasi, alla fine d’ogni convegno d’amore. Quando tornava nella stanza, dopo essersi vestita, mettendo i guanti o chiudendo un fermaglio sorrideva in mezzo a quella
devastazione e nulla eguagliava la grazia dell’atto che ogni volta ella faceva sollevando un poco la gonna ed avanzando prima un piede e poi l’altro perchè l’amante chino legasse i nastri delle scarpe ancora disciolti."




"Il Piacere" Gabriele d'Annunzio e la sua Elena Muti che nel ricordo giunge...




                           "Stehende Frau in Rot" (1913) Egon Schiele 







Un rossore lieve sul viso
appare al buio 
di una battaglia di corpi.
"E quelle dita che stringemmo una volta ,
che sfiorammo con le labbra".






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